Gay & Bisex

La sauna


di cartavetrata
23.06.2011    |    20.454    |    5 7.0
"Ci sciogliemmo in un caldo abbraccio e un bacio appassionato..."
Ho sempre avuto un'attrazione particolare per le saune. Non so perché, sarà il dover girare con solo l'asciugamano, il calore. Mi eccita.
Una sera, in vacanza, mi diressi verso la sauna che già conoscevo. Un signore tarchiato di mezz'età mi dice che la tessera è scaduta e che dovevo rinnovarla. Porca miseria, ero sceso con i soldi contati. Cerco di spiegare facendo gli occhioni dolci, al proprietario non sembra vero. Mi propone di ovviare al problema se lo aiutavo a sistemare "una certa situazione" nel ripostiglio. Hai capito il porcone. In fondo non mi dispiaceva e inoltre mi scocciava alquanto dover tornare in albergo a riprendere i soldi, così lo seguii. Una volta entrati, seguii il copione che immaginavo. Mi inginocchiai e gli tirai giù la zip. Niente mutande, il porco. E un cazzo notevole, non lunghissimo, ma molto largo. Cominciai a scappellarlo lentamente e mi sussurrò che avevo delle mani d'oro, ma che era meglio che mi dessi da fare con qualcosa di meglio. Affondai il cazzo nella mia bocca e cominciai a mandarlo giù tutto in gola fino a soffocarmi. Gemeva come un matto e mi spingeva la testa contro il suo bacino. Mi disse che era pronto per venire, mi tolsi la maglietta e mi feci sborrare addosso sul petto.
"Uff! Cazzo se ci sai fare. Beati quelli che proveranno tutto il resto in sauna. Si divertiranno come dei maiali con una troia come te. Tieni, pulisciti. Eccoti gli asciugamani, le ciabatte e la chiave dell'armadietto. Entri gratis, il tuo lavoretto mi ha ripagato abbastanza. Tié divertiti".
Ringraziai, pensando che non tutto il male viene per nuocere.
Mi spogliai velocemente, indugiando propositamente nel coprirmi con l'asciugamano, per provocare le persone che gironzolavano. Ma ancora c'era tempo per acchiappare, volevo godermi un po' il tempo.
Scesi a farmi una doccia e incrociai gli occhi di un bell'uomo barbuto con la testa rasata, un culo da favola e un bel cazzone che gli pendeva. Cominciai a insaponarmi vistosamente il mio buchetto, sperando cogliesse il segnale, ma fu chiamato da un tale e se ne andò via. Cazzo.
Feci un po' di sauna finlandese e un po' di bagno turco, notai i soliti movimenti e i gemiti che fanno da eco in queste situazioni, ma non partecipai. Cercavo il mio bel torello, lo volevo mio. Andai in sala fumatori e mi accesi una sigaretta guardando svogliatamente il porno proiettato. Come una visione lo vidi entrare insieme ad altre tre persone. Mi sorrise e mi si mise accanto. Non una parola. Ci guardavamo di sfuggita e ogni tanto scappava un sorriso imbarazzato. Cercai di sciogliere la situazione con qualche tocco fugace sulla sua coscia ben tornita e mi lasciò fare senza protestare.
Non so cosa mi prese, mi ribolliva il sangue per l'eccitazione, volevo andare oltre, sapere di essere guardato mi mandava in tilt. Mi feci più audace e scostai l'asciugamano e cominciai a prenderglielo in mano. Lui si stiracchiò e respirò profondamente, mi guardò con intesa, come chi ti dà l'approvazione. Glielo presi in bocca, senza tanti complimenti, davanti a tutti. Gli altri tre smisero di vedere il film, il mio spettacolo era senza dubbio più eccitante e cominciarono a segarsi divertiti ed eccitati. Andammo avanti per una decina di minuti, alternando dei baci profondi al mio lavoretto sul suo cazzone bello teso e grosso, almeno 23 cm, fino a quando non si alzò e mi fece cenno di seguirlo. E vai, voleva andare oltre!
Entrammo in una cabina abbastanza grande che aveva la particolarità di essere tappezzata di specchi. Non appena chiuse la porta, mi spinse contro il materassino, buttandosì sopra di me in un abbraccio avvinghiandosi ovunque cercando la mia bocca. Il calore del suo corpo e dei peli grondanti di sudore mi arrapava incredibilmente, come sentire il suo cazzone contro il mio ventre che gocciolava bagnandomi tutto. Dopo avere pomiciato abbondantemente, mi mise di sopra e cominciammo un 69 da urlo. Realizzai la presenza degli specchi e mi eccitai enormemente alla visione di me che spompinavo alla grande il suo cazzone. Dopo avermi spompinato, mi spostò un poco più avanti per dedicarsi al mio culo. Anche se era già fradicio e non aveva bisogno di ulteriore lubrificazione.
Cominciò a giocare con le natiche dandomi dei morsetti e delle piccole sculacciate. Mi sentivo come un giocattolo fra le sue mani, stavo impazzendo. Cominciò a titillarmi il buchetto con la lingua, sarei morto e risorto tra le sue mani. Si fece più audace e cominciò a scoparmi il culo con la lingua. Non potei non ammirare i miei occhi sgranare dal piacere allo specchio che mi stava innanzi.
Il piacere era tale che mi deconcentrai e smisi di succhiargli quel bastone enorme.
"Ti prego, non smettere, ancora di più" sibilai. Non se lo fece ripetere. Oltre alla lingua prese ad allargarmi il culo con un dito prima, poi due, poi sentii allargarmi, persi il conto, ero in estasi. La mia eccitazione gli aveva reso fradicio il suo petto a contatto con il mio cazzo grondante.
"Cazzo, mi fai impazzire! Hai un buco come burro, hai preso 4 dita come nulla! Adesso ci diamo da fare sul serio" disse vogliosamente.
Non chiedevo altro, volevo il suo bastone dentro di me più di ogni altra cosa. Mi spostai avanti messo sempre a pecora e con il culo alzato a sua disposizione. Morivo d'eccitazione in quella posizione. Avevo davanti la sua immagine riflessa allo specchio. Sentii scartare e srotolare il preservativo e lo vidi sputare sul mio culo, massaggiandomelo internamente con tre dita.
"Ti prego, fottimi il culo" mormorai
"Sì, te lo rompo tutto! Ora che te le l'ho preparato bello largo e bagnato, te lo metto tutto in colpo, perché lo vuoi sentire tutto, vero?"
"Sì, ti prego, spicciati non ce la faccio più... AAAAAH!!"
Quando meno me l'aspettavo, me lo schiaffò tutto dentro senza tanti complimenti. Non capii più nulla. Non sapevo se sentire dolore, piacere, era tutto un insieme di emozioni nel sentirmi riempito di colpo, le mani che mi strizzano le chiappe, il suo sguardo compiaciuto e il mio in preda a mille sensazioni. Appena notò che mi ero rilassato e abituato alla sua presenza, cominciò a stantuffarmi, sempre più forte. Notai, con mia estrema soddisfazione, che perse le sue inibizioni iniziali e che si faceva sempre più maiale. Mi sculacciava forte mentre mi spaccava il culo, mi tirava i capelli, mi mordeva il, collo, le spalle, mi baciava e leccava ovunque potesse. Senza rendermene conto urlavo senza ritegno, dimenticandomi di essere in sauna e che gli altri clienti ci sentivano. Ebbi la sensazione che qualcuno ci stesse spiando dall'alto dagli altri camerini, di sicuro c'erano diverse persone che stavano davanti la porta a segarsi e non solo!
Un po' stremato si buttò sopra la mia schiena facendomi stendere completamente a pancia in giù sul materassino. Il suo corpo sudatissimo aderiva completamente al mio, mi eccitava sentirlo che mi pressava bloccandomi i movimenti. Il suo cazzo enorme era ancora più dentro di me. Riprese a stantuffarmi violentemente, mordendomi il collo, grugnendo e cercando di tanto in tanto la mia lingua.
Decisi di dargli un po' di riposo (anche al mio culetto che aveva bisogno di riprendersi, tanto era caldo) e lo feci stendere supino. Mi stese sopra e cominciai un lungo lavoro di lingua dalle orecchie, al collo, per poi dedicarmi a quei capezzoli sodi e villosi che succhiai senza contegno. proseguii lungo l'ombelico e saltai propositamente il suo enorme uccello. Cominciò a guardarmi interrogativo, ma quando vide che la mia lingua proseguiva verso le caviglie, capì e mi sorrise malizioso, porgendomi le piante dei suoi enormi piedoni. Me li misi sul petto, poi in viso, li massaggiai, leccai, giocai, quasi in adorazione per quella abbondanza grondanti di sensualità. E mi gasava l'idea che quel trattamento lo mandasse in delirio, il suo cazzone non perse nemmeno un poco della sua turgidità.
Ma in quel momento sentimmo bussare e urlare da dietro la porta: "Frocioni, datevi una smossa a venire, che tra mezz'ora la baracca chiude!". Era la voce tuonante del proprietario, di sicuro quel maiale era appostato dietro insieme agli altri a segarsi. Ridemmo dell'accaduto come ragazzi e fu allora che mi buttò con la schiena contro il materasso, mi sollevò le gambe e mi penetrò profondamente lasciandomi senza respiro! Mi tappò la bocca con la sua soffocando i miei gemiti, scopandomi sempre più forte. Ad un certo punto mi prese il cazzo in mano e cominciò a stringerlo e segarlo forte. Sarà stato che sentivo trapanarmi violentemente, la sua lingua capace nella mia bocca, ma quel trattamento mi fece esplodere sul mio petto e il suo.
Lui, dal suo canto, aumentò ancora di più il ritmo, provocando un rumore osceno sempre più forte del suo bacino che sbatteva contro il mio culo, lanciandosi in un urlo liberatorio, mentre veniva dentro di me nel preservativo. Ci sciogliemmo in un caldo abbraccio e un bacio appassionato. Ci staccammo e uscimmo dal camerino. Non c'era più nessuno. Scendemmo giù a concederci una doccia ristoratrice, toccandoci di tanto in tanto. Salimmo allo spogliatoio e ci rivestimmo in tutta fretta e lasciammo al bancone ciabatte e tovaglie.
Il proprietario ci accolse sornione e ridendo disse: "Ah, eri tu là dentro? Dovevo immaginarlo! L'ho capito subito che sei quel tipo di puttanella che fa godere un uomo alla grande!". Entrambi risero, io arrossii, ma sotto sotto ero lusingato.
Mi accorsi che si era fatto davvero tardi e chiesi al proprietario di chiamarmi un taxi per tornare in albergo.
"Ma quale taxi e taxi, sono sicuro che questo toro che ti ha spaccato il culo a sangue, muore dalla voglia di accompagnarti! Devi sapere - rivolgendosi a lui - che questo succhiacazzi, mi ha fatto un lavoretto da urlo per entrare gratis qui dentro! Ho ancora la cappella lucida ahahahah! Accompagnalo, vedrai che saprà come sdebitarsi!" disse facendogli l'occhiolino.
Il mio partner rise di gusto, io mi eccitai all'inverosimile. Uscimmo di lì e lo accompagnai in macchina. Gli dissi l'indirizzo e fece per mettersi in moto. E anch'io. Noncurante del fatto che qualcuno potesse vedermi, gli abbassai la zip e glielo presi in bocca mentre guidava. Lui cercava di mantenere il controllo della guida, ma era visibilmente eccitato dalla situazione. Io ingoiai tutto in fondo, leccando da cima a fondo quel bastone. Quasi in prossimità dell'albergo si fermoò contro un marciapiede dicendo che stava per scoppiare, mi staccai da quel bendidio, lo baciai in bocca e lo feci esplodere segandolo.
Ci ringraziammo a vicenda con un bacio appassionato e me ne andai da lì verso la mia stanza. Senza sapere il suo nome, ma solo il ricordo di quella notte piccante di cui il mio culo allargato serba il ricordo.

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